Le Forze del Sé - percorsi di Biotransenergetica


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La Fenice





"Ed io risorgerò!
Come l'Araba Fenice
risorgerò!
Sulle ceneri degli errori
e dei miei dolori,
come un sole
risorgerò a nuova luce.
Con fragili ali poi
verrò da te,
dall'alto sorrideremo al mondo
a tutte le sue povertà"

(Guevara)





Innumerovoli morti e rinascite. E infiniti Risvegli.
Risorgere dalle proprie ceneri a nuova vita.
La Fenice non è soltanto un animale leggendario ma è simbolo di "Rinascita spirituale".
La sua Forza ci ha catturate,
per questo l'abbiamo scelta come immagine per il nostro Percorso.





La Leggenda


La parola
Fenice deriva dal termine greco "phoenix", il cui significato è “rosso” o “albero solare”. E' un uccello fantastico e sacro dalle sembianze simili a quelle di un’aquila.
La Fenice è l’uccello Sacro del fuoco e, secondo la tradizione, è originario dell’Arabia (da qui il nome "Araba fenice") anche se gli antichi egizi furono i primi a parlarne con il termine di "Bennu" (che indicava il "risplendere", il "sorgere").

Dopo aver vissuto per un lungo periodo (da 500 fino a 12994 anni, a seconda delle mitologie), quando la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, la leggenda narra si ritirasse in un luogo appartato, qui costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma. In questo luogo accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido di forma ovale.

In questo nido infine vi si adagiava, attendendo che i raggi del sole l’incendiassero, lasciandosi poi consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone che ci viene tramandata di una soavità ineguagliabile. Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo.
Dopo nove giorni, dal cumulo di cenere emergeva poi una nuova piccola fenice che, alimentata dai raggi solari, cresceva rapidamente fino a trasformarsi in una nuova radiosa, giovane e potente Fenice nell’arco di tre giorni.

Dopodiché la nuova Fenice, volava ad Eliopoli e si posava sopra l'albero sacro. Si dice anche che dalla gola della Fenice giungesse il soffio della vita (il Suono divino, la Musica) che animò il Dio Sole.

Grazie al simbolismo della resurrezione, vi sono controparti della Fenice in praticamente tutte le culture: sumera, assira, inca, azteca, russa (l’uccello di fuoco), quella dei nativi americani (Yel), e in particolare nella mitologia cinese (Feng), indù e buddista (Garuda), giapponese (Ho-oo o Karura), ebraica (Milcham) e cristiana (nella cui simbologia rappresenta la ressurezione di Cristo).

E' esistita nell’arte, nella storia nella religione ed è evento di buon auspicio, di gioia , di speranza, come il sole che sorge e tramonta. Da Erodoto ad Ovidio , da Iperione a Tacito , la vita della Fenice e la sua straordinaria capacità di rinascere dalle proprie ceneri, sono il simbolo della "Rinascita spirituale". Saper rinascere, risorgere dalle proprie ceneri, vuol dire incarnare in solo tempo l’oggi, il futuro senza disperdere o rinnegare ciò che si è stati.


"Che la fenice more e poi rinasce, quando al cinquecentesimo anno appressa; erba né biado in sua vita non pasce, ma sol d'incenso lagrime e d' amomo, e nardo e mirra son l' ultime fasce" .
(Dante, Inferno XXIV, 107-111)





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